Un modello di filiera biologica di successo

Un modello di filiera biologica di successo

“Un modello di filiera biologica di successo: l’innovazione interpretata dall’unica filiera di zucchero biologico italiano” è il tema al centro dell’interessante convegno svoltosi sabato 9 settembre a Bologna nell’ambito di Sanatech.

Aprendo i lavori, moderati da Lorenzo Tosi, giornalista Edagricole, il direttore di FederBio Servizi, Nicola Stanzani, ha affermato che Coprob-Italia Zuccheri rappresenta un importante esempio di filiera sostenibile a tutto tondo (a livello economico, sociale ed ambientale) che con questo approccio consente di valorizzare al meglio il suolo e la biodiversità.

“Con questa filosofia – ha sottolineato Vera Dazzan, responsabile Certificazioni Agricole di Coprob-Italia Zuccheri, la nostra cooperativa è riuscita a portare avanti e realizzare il progetto dello zucchero biologico, unico oggi in Italia e primo nella storia del settore saccarifero nazionale. In una dinamica generale sempre più articolata e complessa è stato possibile individuare una soluzione vincente per valorizzare la filiera”.

Una filiera che garantisce risultati decisamente interessanti come dimostra la campagna appena conclusa: nonostante i problemi provocati dal cambiamento climatico con eventi estremi come l’alluvione registrata in maggio, la PLV media delle 118 aziende che coltivano 1130 ettari di barbabietola biologica si è attestata sui 2700 euro ad ettaro (importo che non comprende eventuali contributi di misure regionali legate alle bietole bio) e il 37% di queste aziende ha ottenuto una PLV compresa tra i 3000 ed i 5000 ettari. La produzione media di saccarosio si è attestata a 4,7 tonnellate ad ettaro con un aumento del 7% rispetto al 2022. Risultati ottenuti anche grazie alle importanti strategie messe in atto da COPROB – Italia Zuccheri per rispondere al cambiamento climatico, sempre più pressante. In questo senso, è stata portata avanti una intensa sperimentazione in campo sulla ricerca varietale in collaborazione con le principali ditte sementiere; è stato inoltre avviato l’utilizzo delle prime sementi certificate bio. In risposta alle specifiche caratteristiche pedoclimatiche di alcuni areali sono poi state proposte alcune varietà a semina autunnale.

Sul fronte della biodiversità poi la cooperativa quest’anno ha dato vita ad un servizio di monitoraggio che coinvolge 70 aziende, distribuite sul territorio di coltivazione della barbabietola, dalle quali ogni settimana nei mesi estivi arriva un report sull’andamento delle diverse avversità.

COPROB sta inoltre portando avanti un interessante progetto dedicato alla diffusione della coltivazione dei Sovesci al fine di incrementare la fertilità del terreno.

La barbabietola, infine, si conferma una coltura sostenibile grazie all’analisi dei terreni realizzata da un’ampia percentuale di aziende agricole con effetti positivi sull’ottimizzazione e la razionalizzazione delle concimazioni, grazie alla meccanizzazione effettuata con moderni macchinari, tra i quali anche robot autonomi, e grazie all’assistenza personalizzata garantita ai produttori dai tecnici del territorio.

Da ricordare anche che l’83% delle aziende biologiche non hanno utilizzato rame e l’88% delle aziende è a regime non irriguo; quest’anno poi in queste imprese bio non è stato effettuato alcun trattamento insetticida in quanto grazie anche alla raccolta anticipata si registra una minor incidenza delle alte temperature sulla presenza di cercospora e insetti.

La sostenibilità, come ha ricordato in videocollegamento Roberto Cecchinato, Sales Manager KWS Italia, è da sempre la stella polare che orienta anche l’azione di questa società sementiera nata nel 1856 in Germania, un’azienda il cui obiettivo è contribuire ad una agricoltura più sostenibile fornendo semi di alta qualità, nuove soluzioni digitali e una rotazione innovativa delle colture. Tutto ciò per garantire una agricoltura redditizia a lungo termine.

Altro aspetto fondamentale è tutelare la biodiversità, come sottolineato da Mirco Storari, Responsabile Marketing Operativo Kalos: rappresenta ben il 95% della materia vivente presente nel suolo ed è dimostrato che la biodiversità aumenta il carbonio nel terreno, la presenza di essudati e favorisce la diversità della lettiera.

A tale proposito, Kalos ha dato vita al Progetto ACTILIFE mettendo a punto bioattivatori e microrganismi selezionati che promuovono la fertilità del terreno partendo dalla biodiversità, perché favorisce lo sviluppo della microflora utile nei suoli.

Anche Laura Filippi, Sales Accountant Oliver Agro, ha puntato i riflettori sulla gestione del suolo ed in particolare su “Controllo delle infestanti, prevenzione e riduzione”.

In quest’ottica la sarchiatura consente di ottenere numerosi benefici quali la rottura della crosta superficiale, l’incorporazione più uniforme dell’acqua meteorica con un miglior assorbimento della parte superiore dell’apparato radicale e una riduzione del ruscellamento superficiale, l’azione di diserbo meccanico.

Una realtà che da sempre punta su sostenibilità e biodiversità è CONAPI, il primo produttore di miele biologico in Europa; punto di riferimento per la produzione di miele e prodotti dell’alveare italiani con oltre 600 apicoltori e 100.000 alveari, tutela oltre 5 miliardi di api.

Il Consorzio Nazionale Apicoltori ha messo a punto il Progetto “Approved by CONAPI Bees”, il primo “Protocollo Certificato” volontario con standard e marchio di sostenibilità per imprese a misura di api che mira a oggettivare e riconoscere l’impegno delle aziende – food e non food – per una maggiore attenzione alla tutela della biodiversità e alla sostenibilità ambientale, economica e sociale durante la gestione del proprio business.

Proseguendo una partnership strategica che la vede già da alcuni anni sviluppare interessanti collaborazioni con CONAPI, COPROB – Italia Zuccheri è stata una delle prime aziende ad aderire a questo moderno Protocollo.